Caponi
La maggior parte dei revival contemporanei del lavoro di Giambattista Bodoni si è concentrata quasi interamente sull’eleganza ed alto contrasto dei caratteri realizzati dal tipografo piemontese nei primi anni del diciannovesimo secolo.
Caponi, chiamato così in onore al defunto Amid Capeci, che lo ha commissionato per il ventesimo anniversario di Entertainment Weekly, espande la nozione relativa al lavoro di Bodoni. Sebbene tenga in considerazione i suoi ultimi lavori, soprattutto nelle lettere maiuscole, il carattere Caponi prende come riferimento principale il disegno dei caratteri tipografici realizzati da Bodoni durante i primi anni della sua carriera, nei quali era fortemente influenzato dallo stile Rococò del tipografo e incisore francese Pierre Simon Fournier.
Le tre famiglie del carattere Caponi ricoprono un ruolo differente ma allo stesso tempo si completano a vicenda. Caponi Display è un moderno tradizionale con un contrasto relativamente elevato, ideale per la composizione di titoli. Il Caponi Slab presenta un basso contrasto, culminando in un peso nero incisivo, utile per la tipografia ampia ed espressiva, ma anche abbastanza robusta per un suo utilizzo per sottotitoli, virgolettati e altri piccoli usi display. Caponi Text è un’interpretazione più fedele alle prime opere di Bodoni, riuscendo a richiamare il “calore” dei suoi caratteri roman e le particolarità del corsivo, con forme terminali differenti e grazie sottilmente variabili.