Premio Bodoni-Città di Parma.
Un capitolo poco noto della grafica del Novecento: 1965-74.

Mostra a cura di Andrea De Pasquale e Caterina Silva

Ricorrono quest’anno i 60 anni dall’istituzione, e prima edizione, del Premio Bodoni-Città di Parma, concorso di grafica editoriale promosso dal Centro Studi G.B. Bodoni (ente nato nel 1961 quasi contestualmente al Museo Bodoniano). La Fondazione Museo Bodoniano propone una mostra, curata da Andrea De Pasquale e Caterina Silva, per celebrare questo anniversario e restituire uno spaccato della grafica del libro tra gli anni ’60 e ‘70. L’esposizione, possibile grazie alla collaborazione del Complesso Monumentale della Pilotta, sarà allestita nella Galleria Petitot della Biblioteca Palatina ed inaugurata martedì 17 giugno alle ore 11,30.
L’occasione è poi stata colta per dedicare alcune vetrine al ricordo del compianto Presidente della Fondazione Museo Bodoniano dal 2011 al 2025, il tipografo ed editore Orazio Tarroni (prematuramente scomparso il 16 Marzo scorso) attraverso una piccola selezione di opere realizzate dalle Grafiche Step di Parma, della quale è stato anima e guida per decenni. Durante l’inaugurazione poi, verrà assegnato simbolicamente il Premio Bodoni-Città di Parma alla memoria di Orazio Tarroni.

 

Il Premio Bodoni-Città di Parma

Aperto a tutti gli editori e stampatori italiani, il concorso venne bandito per premiare coloro che avessero contribuito al miglioramento della grafica nell’editoria. Potevano parteciparvi tutti gli editori, tipografi, enti, industrie che avessero pubblicato volumi di qualsiasi tipo e soggetto, nei quali non prevalesse la parte illustrativa: i libri sarebbero stati esaminati soltanto per la loro realizzazione grafica.
Il Premio ebbe 5 edizioni: 1965, 1967, 1969, 1971 e 1974. Importanti nomi dell’editoria italiana vi presero parte, vincendo medaglie o diplomi, quali ad esempio Einaudi, Guanda, Laterza, Mondadori, Riva, Rizzoli. Ma non solo editori celebri: anzi, per la trasversalità dei suoi partecipanti, il concorso può davvero restituire la realtà della grafica editoriale di quel decennio sia del libro di larga diffusione, sia del ricercato libro d’artista che dei prodotti dei giovani di scuole ad indirizzo grafico.